mercoledì 15 maggio 2013

Punto sul Ponte, il giorno dopo

Le riflessioni del prof. F. Ferlaino, all'indomani del convegno


Quando le armate tedesche batterono in ritirata, un folto manipolo di noceresi andò a "gustarsi" l'avvenimento. Essi apprezzarono, non tanto l'allontanamento dell'esercito germanico, quanto il fatto che il ponte non risentì in alcun modo le sollecitazioni straordinarie dei mezzi corazzati e dei carri armati che lo attraversarono in formazione serrata; orgogliosi che l'impresa costruttrice di un loro compaesano, ing. E. Ventura, avesse fatto un ottimo lavoro e che, a circa dieci anni di distanza dalla realizzazione, il viadotto avesse sopportato brillantemente quell'ulteriore ed eccezionale collaudo imprevisto.Ponte di Annibale
Certo il calcestruzzo non ha la stessa resistenza di altri manufatti realizzati con le tecniche note ai «pontefici romani» che custodivano gelosamente i loro segreti costruttivi tanto da costituire una sorta di "massoneria dei fabbricatori"; si pensi che i pontieri del "genio militare" di Giulio Cesare gettarono un ponte sul Reno in soli tre giorni, conquistando con le capacità tecniche prima ancore che con le armi; inoltre il ponte detto di "Annibale" che campeggia ancora sul Savuto, nei pressi di Altilia è una ulteriore prova delle qualità tecniche di fabbricazione e dei materiali usati dagli antichi romani.
Ma nulla è più distruttiva dell'indifferenza e dell'incuria omissiva degli uomini. Là dove la natura sovrasta l'operato dell'uomo essa è sovrana assoluta, ma dove l'uomo ha inciso con grandi opere d'ingegno le omissioni hanno la stessa colpevolezza degli atti di vandalismo.
Se, come è stato detto nell'incontro di venerdì scorso, la provincia di Catanzaro ha undici ponti crollati, forse sarebbe più sano pensare che siamo di fronte ad una generale recessione delle competenze e delle responsabilità; un crollo del sistema politico-amministrativo che spaventa.
Le malefatte si consumano con "pensieri, parole, opere ed omissioni", per dirla con il ritornello di catechistica memoria; ma la nostra società ha rimosso quelle fatte con i pensieri (e va bene! perché non c'è azione diretta), ma le parole e le omissioni stanno facendo montare l'odio e la violenza sociale (vedi i facili attacchi verbali alle istituzioni da parte di esponenti delle stesse istituzioni e l'immobilismo della classe dirigente a dare risposte di cambiamento; vedi la rabbia che monta e gli atti inconsulti di chi fa gesti disperati).
A proposito di "genio militare" ... si potrebbe prendere in considerazione anche un intervento di questo tipo come soluzione transitoria, nel frattempo che passa il periodo nero della crisi?
E poi perché non coinvolgere di più, e soprattutto, la classe politica della provincia di Cosenza?
Per Catanzaro il ponte è ubicato in posizione periferica, mentre per Cosenza è la valida alternativa alla SS 18 che sta per essere risucchiata dalle mareggiate; i cosentini devono raggiungere soprattutto i principali punti nodali del trasporto calabrese, come l'aeroporto di Lamezia e lo svincolo autostradale di Falerna.
Riflettiamo gente!
(prof. Franco Ferlaino)

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